Sovrappeso ed obesità sono in continuo aumento nei paesi più industrializzati. Un approfondimento epidemiologico sulla nutrizione sarebbe utile per comprendere meglio l’attuale stato della salute umana in relazione alle abitudini alimentari. Quale fonte migliore se non l’Organizzazione Mondiale della Sanità? Più che le enfatiche sensazioni fornite da notizie frammentarie di varia provenienza anche senza specifica cognizione, mi pare interessante una comunicazione della WHO (World Health Organization – in italiano: Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)).
Nel documento vi è descritto qual è il significato di “sovrappeso ed obesità”. Quali patologie “sovrappeso ed obesità” possono provocare. Come “sovrappeso ed obesità” si possono prevenire.
Per avere un riferimento pratico, il concetto di sovrappeso ed obesità è regolato dal BMI (Body Mass Index = Indice di massa corporea). Un calcolo che tiene conto di altezza e massa corporei. Secondo la seguente formula.
BMI=m/h²
L’indice di massa corporea è uguale alla massa corporea (peso) espressa in Kg, divisa per il quadrato dell’altezza corporea espresso in m.
Es.: per una persona di 70 Kg e alta 1,75 m.
BMI=70/1,75²=22,86
La WHO definisce.
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Un BMI uguale o più alto di 25 è SOVRAPPESO.
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Un BMI uguale o più alto di 30 è OBESITA‘.
L’indice di massa corporea è valido per la classificazione di persone adulte. Nel caso dei bodybuilders che hanno una muscolatura ipertrofica con alto peso corporeo e sono magri, il BMI non è logicamente utilizzabile. Esso tiene conto solo della massa totale e non distingue massa magra e massa grassa. Pertanto si potrebbero avere risultati non congrui di individui magri e muscolosi catalogati come persone grasse.
La WHO, con l’articolo in argomento (Fact sheet N°311), aggiornato a marzo del 2013 con il titolo “Obesity and overweight”, ha pubblicato gli attuali dati epidemiologici.
Il foglio inizia con la lista dei “fatti chiave” riassunti in sei punti.
- Dal 1980, l’obesità nel mondo è più che raddoppiata.
- Nel 2008, 1,5 miliardi di adulti (20 anni e più), erano in sovrappeso. Di questi, 200 milioni di maschi e 300 milioni di femmine erano obesi.
- Nel 2008 il 35% di adulti (20 anni e più) era in sovrappeso, e 11% era obeso.
- Il 65% della popolazione mondiale vive in località dove sovrappeso ed obesità uccidono più del sottopeso (carenza di cibo).
- Nel 2011, più di 40 milioni di bambini sotto i cinque anni erano in sovrappeso.
- L’obesità si può prevenire.
L’elenco ci fornisce lo spunto per diverse considerazioni. Questi dati, almeno in parte, si potevano immaginare. Fanno seguito agli allarmi evidenziati dalle casistiche epidemiologiche degli anni scorsi. Ma ogni volta, la valutazione di questi numeri procura molta preoccupazione. Prima fra tutti è la WHO stessa a preoccuparsene. Pur constatando che le previsioni effettuate nel recente passato si stanno avverando, gli operatori WHO continuano i loro studi e presentano al mondo questo grave fenomeno. Tuttavia alla fine lanciano, col quinto punto (L’obesità si può prevenire), una ciambella di salvataggio. Proseguendo la lettura si arriva alle conseguenze provocate sulla salute da sovrappeso ed obesità. L’aumento del BMI è un maggiore fattore di rischio per malattie come:
- malattie cardiovascolari (principalmente cardiopatia ed ictus).
- Diabete.
- Disturbi muscoloscheletrici.
- Alcuni tumori (endometrio, mammella, colon).
Spesso l’obesità infantile rimane anche in età adulta. Essa è associata a morte precoce e disabilità. Inoltre i bambini obesi possono presentare difficoltà respiratorie, segnali prematuri di malattie cardiovascolari, insulino resistenza e conseguenze psicologiche.
L’incremento di queste patologie è stato evidenziato nelle popolazioni a medio e basso reddito. Questo perchè il cibo “spazzatura” è reperibile più facilmente e a buon mercato per i loro componenti a basso costo.
L’interessante articolo completo, che consiglio di leggere, da cui ho preso questi dati si può trovare al seguente link: Obesity and overweight sul sito della WHO. I consigli in esso contenuti sono validi per evitare i gravi inconvenienti descritti. Riconducono alla corretta alimentazione e all’attività fisica attuate con costanza ogni giorno. Il richiamo va anche alle industrie alimentari che potrebbero avere un ruolo importante nella prevenzione di sovrappeso ed obesità con la produzione di cibo di buon pregio.
La conclusione è che, sulla base di queste conoscenze, indubbiamente occorre contrastare questo fenomeno negativo. I consigli e i metodi ci sono. Bisogna avere la volontà di metterli in pratica, specialmente per la salvaguardia della salute delle nuove generazioni dove queste complicazioni diventano frequenti.
Parole chiave: nutrizionista, nutrizione, BMI, obesità, sovrappeso.