“Perche la dieta?” Io, per prima mi sono fatta questa domanda. Con tutto quello che c’è da fare per la famiglia, per la casa, per il lavoro, per la scuola ecc., è necessario impegnare del prezioso tempo per cercare di mangiare bene? E ancora: perché devo rinunciare al piacere della tavola? Domande del genere c’è ne sono molte.
Riusciremo a trovare delle risposte che possano toglierci i dubbi? Siamo sicuri che quello che si fa per una dieta corretta sia ben fatto e si abbia un riscontro a breve ed anche a lungo termine?
Tutti i nostri sforzi, rivolti alla giusta nutrizione, dovrebbero dare dei risultati per lo meno clamorosi. Infatti l’impegno fisico e psicologico, ed anche economico, di chi affronta un cambiamento nelle proprie abitudini alimentari, a volte, è notevole.
L’attenzione di tipo scientifico verso questo argomento è elevata, con recenti importanti conoscenze. Anche l’interesse di tipo politico è alto, con gli accordi ed i provvedimenti internazionali rivolti alla prevenzione e alla salvaguardia della salute umana.
Ho già avuto modo di far riferimento, in altri miei articoli precedenti, alla 1° Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute, riunitasi a Ottawa il 21 novembre 1986. Sono passati 25 anni e già allora si era evidenziato, come uno degli strumenti di “promozione”, il bisogno di migliorare le abitudini alimentari degli abitanti dei paesi industrializzati. Dopo la seconda guerra mondiale, nei paesi ricchi, l’incidenza del sovrappeso e dell’obesità è sempre aumentata. Con essa sono aumentati gli eventi di malattie gravi come quelle cardiovascolari e neoplastiche o come il diabete collegate ai disordini alimentari. Da una parte ci sono le migliori condizioni economiche che permettono ad ogni cittadino occidentale di acquistare e consumare cibo in sovrabbondanza. Dall’altra parte c’è la grande disponibilità di cibo offerta dal mercato. Che, in osservanza della esasperata necessità di profitto, propone ogni tipo di attrazione mangereccia.
I costanti esuberi giornalieri possono causare gli indesiderati accumuli responsabili degli attacchi alla salute.
Con questo si può esprimere una prima considerazione: la salute è un buon motivo per mangiar bene.
La massa grassa superflua accompagna in ogni movimento l’individuo in soprappeso. Spesso ne condiziona la deambulazione mettendo a dura prova le articolazioni, specialmente degli arti inferiori, che sono adatte a pesi più bassi. La colonna vertebrale si deve adeguare a posizioni innaturali a causa della distribuzione anomala del peso. Questo avviene pagando con frequenti mal di schiena. Per avere un riscontro pratico si potrebbe pensare che una persona con 9kg di grasso in esubero è come una persona normopeso che deve trasportare continuamente con se un cestello di 6 bottiglie di acqua minerale da un litro e mezzo.
Mi sento di dire che quello della salute sia un ottimo motivo per controllare se la propria dieta è adeguata, credo che sia il motivo primario.
Esistono altri motivi, chiamiamoli secondari. Però abbastanza importanti almeno a livello psicologico, perché, mentre per la salute i problemi possono arrivare in un secondo tempo, l’aspetto fisico si vede abbastanza presto. I vestiti vanno stretti, i fuseaux non stanno bene come prima e la maglietta attillata fa vedere la ciccia sull’addome. Si vede un po’ di sottomento mentre non si vede più il punto vita. Crescono le “maniglie dell’amore”. In più aumenta la difficoltà a far le scale e il fiatone incombe. Si dice che gli anni passano, a questo non c’è rimedio, ma forse senza quel grasso in esubero gli anni passerebbero meglio.
Quando si parla di dieta il pensiero va subito al sovrappeso. Ci si dimentica del contrario: il sottopeso e l’anoressia. Anche in questo caso i lati negativi più importanti sono almeno due, la salute e l’estetica. I problemi sono gli stessi per motivi opposti. Gli inconvenienti possono essere molto gravi, pertanto è necessario porre la dovuta attenzione al peso eccessivamente basso.
In tutto questo discorso si fa riferimento al peso che, comunque esso sia, non è sempre l’inconveniente vero e proprio. E’ l’indicazione del possibile inconveniente. Per poter fare una classificazione si usa la massa corporea ed in base ad essa si può collocare ogni individuo, secondo quanto pesa, in una delle categorie che vanno dall’obesità all’anoressia.
Per dare un senso all’articolo e rispondere alla domanda iniziale, si può concludere che esistano oggettivamente le motivazioni per affrontare e realizzare un dieta giusta ed equilibrata. Sia essa attuata principalmente per mantenere o per riacquistare la propria salute, ma anche per l’efficienza e la forma fisica. Ricordiamoci, infine, che se si mangia bene in famiglia, il beneficio è per tutti, sia per chi effettua la dieta che per i suoi anziani e, specialmente, per i bambini. Questi mangiano ed apprendono il modo di nutrirsi corretto garantendosi per tutta la vita, almeno da questo punto di vista, la salute.