Peperoncino

Esistono più di 3000 varietà di peperoncino, in Italia la specie più coltivata è il peperoncino rosso (capsicum annuum), pianta annuale di origine americana, appartenente alla famiglia delle Solanacee. La caratteristica principale di questa spezia è la piccantezza dovuta alla Capsaicina, un alcaloide presente in concentrazioni variabili a seconda delle diverse specie. Questa sostanza piccante si trova nei filamenti interni di colore bianco in cui sono attaccati i semi. I filamenti e i semi si trovano nella parte alta del frutto, per questo motivo la punta del peperoncino è meno piccante rispetto alla parte superiore. La capsaicina è solubile in alcool o grasso, per cui se si vuole smorzare il bruciore avvertito sulle papille gustative dopo l’ingestione di un peperoncino particolarmente piccante, può essere utile bere un bicchiere di vino oppure mangiare formaggio o una salsa a base di yogurt intero. Nella cucina messicana e indiana, molto speziata e piccante, c’è infatti, per questo motivo, l’usanza di accompagnare i pasti con panna e yogurt. Anche una fetta di pane costituisce un rimedio efficace contro il bruciore, la masticazione della crosta rimuove meccanicamente le molecole di capsaicina dai recettori della lingua. Per misurare la piccantezza dei peperoncini si usano le unità di Scoville (SU) che calcolano la reale quantità di capsaicina presente all’interno del peperoncino. Il valore di capsaicina trovato si confronta in una scala di valori che vanno da 0 (quantità presente nel peperone dolce) a 16 milioni (valore della capsaicina pura). I peperoncini col maggior grado di piccantezza appartengono alla specie chinense, originaria dell’Amazzonia, tra di essi si trova l’Habanero, peperoncino messicano considerato tra i più piccanti. Il peperoncino ha 26 kcal/100 grammi, contiene sali minerali calcio, fosforo e una grande quantità di potassio (230 mg/100grammi). Il peperoncino fresco è molto ricco di vitamina C (229 mg in 100grammi), però questo valore si riduce drasticamente nel peperoncino essiccato. Questa spezia ha moltissime proprietà benefiche, stimola la circolazione sanguigna, ha proprietà anti- batteriche, aiuta ad abbassare il colesterolo e attiva il metabolismo. L’uso eccessivo, però, può creare irritazione alla mucosa gastrica, è quindi seriamente controindicato per persone che soffrono di ulcera, gastrite, cistite ed emorroidi. Da evitare anche in gravidanza ed allattamento. Il tipico sapore piccante rende il peperoncino una spezia ideale in cucina , ma essendo molto ricco di principi attivi, il peperoncino è anche utilizzato nella preparazione di creme ed inguenti ad uso topico. Per concludere una curiosità: il peperoncino si è diffuso in tutto il mondo grazie agli uccelli che lo beccano, attratti dai suoi colori variopinti, disseminando casualmente i semi, che non vengono distrutti dalla digestione, con le feci.

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