Casistica e nutrizione

Ho riletto un articolo dell’anno scorso: (http://www.marcellatracco.com/wp/sovrappeso-ed-obesita/). Tratto dal sito del WHO (World Health Organization – in italiano: Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)). Ne riporto alcune righe scritte in quell’occasione.

“……….. sulle conseguenze provocate sulla salute dall’obesità e dal sovrappeso, l’aumento del BMI è un maggiore fattore di rischio per malattie come:

      • malattie cardiovascolari (principalmente cardiopatia ed ictus).
      • diabete.
      • disturbi muscoloscheletrici.
      • alcuni tumori (endometrio, mammella, colon).

Spesso l’obesità infantile rimane anche in età adulta ed è associata a morte precoce e disabilità. Inoltre i bambini obesi possono presentare difficoltà respiratorie, segnali prematuri di malattie cardiovascolari, insulino resistenza e conseguenze psicologiche.
…”.

Successivamente ho guardato sui miei appunti tratti da valori numerici ricavati dalle visite effettuate recentemente. La valutazione e lo studio statistico possono fornire utili informazioni basate sull’esperienza. Questo breve riassunto non ha valenza scientifica per le ridotte dimensioni del campione oggetto di studio. Bisognerebbe operare su una base di decine di migliaia di campioni per ottenere risultati significativi. Tuttavia sono riuscita ad effettuare le seguenti considerazioni.

  1. Alcune informazioni statistiche.
      • Aumento delle visite nell’ultimo anno.
      • La maggioranza delle richieste tra gli adulti è costituita da femmine.
      • E’ aumentato il numero di ragazzi in età tra 12 e 18 anni senza distinzione di sesso, spesso su stimolo dei genitori.
      • Tra gli adulti compaiono persone in età avanzata, spesso su stimolo dei figli.
  2. Le motivazioni che portano ad una visita dal nutrizionista.
      • Tra i ragazzi e gli adulti giovani lo stimolo è rivolto a migliorare il proprio aspetto fisico.
      • Tra gli adulti di mezza età permane la voglia di un migliore aspetto considerando anche i benefici sulla salute.
      • Gli anziani mirano principalmente a mangiare meglio per stare bene di salute.
  3. Il termine dieta è inteso in diversi modi.
      • Molto spesso la dieta è considerata una situazione temporanea di restrizione alimentare mirata alla perdita di peso per acquistare una piacevole “siluette” da star del cinema.
      • In alcuni casi (ancora pochi, ma, per fortuna, in aumento) la nutrizione è messa in relazione con la prevenzione della salute. E’ rivista come difesa contro i danni potenziali del cibo “spazzatura”.

Da questo materiale si possono ricavare alcune conclusioni.

  • Per la statistica. – Mi sembra che i continui appelli lanciati quotidianamente dai vari Enti preposti alla salvaguardia della salute umana (come WHO o Istituto Superiore della Salute) mediante gli organi di informazione, siano stati accolti in particolar modo da femmine adulte. Infatti esse, oltre a migliorare la propria salute con la nutrizione, coinvolgono i propri genitori e i propri figli.
  • Permane ancora il vecchio concetto che la dieta serva esclusivamente per recuperare la forma fisica perduta. Però, ultimamente, molti accostano la corretta nutrizione con i benefici sulla salute. Vedi le mamme che si preoccupano dei figli e le persone in età avanzata.
  • Il luogo comune “dieta=astinenza” comincia a vacillare. Resiate ancora tra i meno informati. La moderna concezione, con le nuove conoscenze, suggerisce l’attuazione della dieta normocalorica. Essa deve essere equilibrata in macronutrienti (proteine, grassi e carboidrati) e sali minerali, ricca di fibre. Ad essa deve associarsi l’adeguata attività fisica. Che può essere moderata ma deve essere costante.

L’ultima riflessione riguarda la dieta normocalorica equilibrata associata all’attività fisica. La maggioranza delle persone riesce ad attuare e continuare le nuove abitudini alimentari. Tra queste quasi la totalità ha ottenuto risultati soddisfacenti con diminuzione di massa grassa ed aumento di quella magra. Questo tipo di dieta, più l’attività fisica, è stata efficace sia per individui in sottopeso che in sovrappeso. Dopo il raggiungimento dell’obiettivo sono stati notati miglioramenti nei valori analitici dei parametri ematici, dell’assetto lipidico e glucidico. Il miglioramento permane e si stabilizza nel tempo essendo divenuto ormai abituale il corretto comportamento nei confronti della nutrizione.

This entry was posted in Nutrizionista and tagged , , , . Bookmark the permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *