I probiotici sono batteri che vivono nell’intestino umano. Essi formano la flora batterica intestinale. I prebiotici sono sostanze alimentari che favoriscono i probiotici.
I batteri sono i primi esseri viventi a comparire sulla Terra. Sono di primaria importanza nello studio dei microbiologi ed anche rilevanti per gli interessi del nutrizionista. Sono di struttura elementare e semplic, primitivi, primordiali e indifferenziati, poco organizzati. I batteri sono unicellulari senza membrana nucleare (dominio dei procarioti) ed hanno un proprio regno (bacteria). Hanno un ruolo fondamentale nella catena alimentare perché demoliscono la materia organica di scarto o morta di altri esseri viventi. Ad esempio piante secche e carcasse di animali costituiscono alimento per i batteri. In pratica convertono il materiale organico in sostanze inorganiche riutilizzate in natura per avviare un nuovo ciclo di trasformazione. Possono essere causa di malattie per piante e animali (batteri patogeni – quelli umani vivono bene a 37°C).
Nel caso della flora batterica intestinale si tratta di batteri simbionti con l’uomo. Entrambi, sia batteri che uomo, traggono beneficio da questa convivenza.
Nell’apparato digerente umano vi sono miliardi di germi saprofiti. Si nutrono di materiale organico in decomposizione. Lo spazio di competenza è molto ampio. Solo l’intestino tenue è lungo circa 7 metri. Tra pliche, ripiegamenti, villi e microvilli la superficie arriva a valori intorno ai 100/200 metri quadrati.
Quando i batteri nell’intestino sono nelle proporzioni quantitative e qualitative ideali di parla di eubiosi, altrimenti si dice disbiosi. La simbiosi intestino/batteri-utili favorisce e promuove diverse attività dell’organismo come digestione e assimilazione del cibo, produzione di vitamine (es. vit. K) ed enzimi (es. βgalattosidasi), stimolazione del sistema immunitario, barriera meccanica contro batteri patogeni ed anche competitività con essi nel presidio del territorio, attività di peristalsi. Pertanto nei casi di disbiosi si possono verificare varie situazioni spiacevoli come infezioni, stipsi/diarrea, sensazione di addome gonfio, ecc..
Un termine attualmente di moda, per via della pubblicità televisiva di alcuni prodotti commerciali, è “probiotici”, sta ad indicare i nostri batteri intestinali. Per la ricostituzione della flora batterica intestinale ed evitare gli inconvenienti citati, bisogna inserire i probiotici nell’alimentazione. Essi, affinché abbiano efficacia, devono possedere alcune caratteristiche particolari, tra queste le seguenti:
- appartenenza al genere e alla specie giusti per espletare la loro favorevole convivenza con l’uomo.
- capacità di attraversare il tratto del tubo digerente che precede l’intestino: sia in bocca (es. per il lisozima) che nello stomaco (pH basso ed enzimi digestivi) vi sono ambienti inospitali per i batteri.
- carica batterica (n° di individui per ml) elevata
- ambiente adatto in sito intestinale con adeguati “prebiotici” (sostanze nutritive).
Per concludere si può dire che la flora batterica intestinale costituisce un altro importante argomento da inserire nel complesso discorso della nutrizione.
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