L’attività fisica è diminuita negli ultimi decenni. Molti lavori moderni sono sedentari. I mezzi di trasporto, auto, moto, mezzi pubblici hanno sostituito la bicicletta e la camminata. Le varie comodità hanno contribuito a diminuire il nostro coinvolgimento fisico nelle attività quotidiane. Il rovescio della medaglia è che la sedentarietà nuoce alla salute.
E’ passato un quarto di secolo dalla carta di Ottawa (The Ottawa Charter for Health Promotion. 1° Conferenza Internazionale sulla promozione della salute. 17-21 novembre 1986 Ottawa, Ontario, Canada). In accordo con quel documento, sono stati attuati provvedimenti più o meno efficaci. Al fine “della promozione della salute”, considerando la salute come “una risorsa significativa per lo sviluppo sociale, economico e personale ed è una dimensione importante della qualità della vita”. Fra tutte le componenti favorevoli all’intento della promozione della salute, ha sicuramente importanza l’attività fisica. Tutto questo per dire che è ormai riconosciuta ovunque e da anni l’importanza dell’esercizio fisico per il mantenimento del benessere.
Pertanto è bene associare alla corretta nutrizione un’adeguata attività muscolare. La sedentarietà è molto diffusa nei paesi più ricchi. E’ una cattiva abitudine esplosa nel ventesimo secolo. Essa è dovuta alle nuove esigenze dell’organizzazione moderna proiettata nell’ossessiva ricerca del risparmio di tempo. Di conseguenza spesso ci si sposta passivamente in automobile o altri mezzi per raggiungere la postazione di lavoro senza dover muovere un muscolo. Invece in tempi precedenti l’uomo ha sempre dovuto muoversi per poter vivere, possiamo dire che siamo strutturati per l’attività fisica e questa capacità ci ha permesso di sopravvivere nei millenni. In conclusione per mantenerci in salute occorre praticare attività fisica.
Perché il lavoro muscolare favorisce la salute? Se si sta a riposo risparmiando il dispendio di energia non è meglio? Queste domande potrebbero far sorridere. Ma non sono banali. Proviamo a paragonare il corpo umano ad una macchina. Si potrebbe pensare che usandola poco se ne diminuisce il suo deterioramento. Ma l’organizzazione del nostro fisico è ben diversa. Essa asseconda le abitudini di ogni individuo. Apporta modifiche anatomiche e funzionali in vari organi ed apparati. Ad esempio variano le dimensioni dei depositi di grasso e di glicogeno. Cambiano le attività cardiocircolatoria e respiratoria. Si correggono le necessità caloriche muscolari e lo stato trofico dei muscoli stessi ecc..
Numerosi studi scientifici sull’argomento correlano l’attività fisica con l’incremento dello stato di benessere. Specialmente nella prevenzione di malattie a carico dell’apparato cardiocircolatorio e di alcune patologie neoplastiche.
La sedentarietà è, al contrario, promotrice
- dell’accumulo di grasso.
- Dell’abbassamento del metabolismo basale.
- Dell’ipotrofia muscolare.
- Di stati morbosi cardiocircolatori quali l’aterosclerosi.
- Dell’aumento della pressione arteriosa.
- Dell’incremento della componente plasmatica di trigliceridi e di colesterolo LDL.
Questi ultimi sono considerati fattori di rischio di infarto del miocardio.
Concludendo si può sostenere che per il benessere e la salute è necessario associare ad una corretta abitudine alimentare il movimento fisico.
Questo è il mio consiglio. Bisogna che ogni giorno il corpo umano compia movimento muscolare. Potrebbe essere attività sportiva amatoriale o a livello agonistico (podismo, ciclismo, tennis, pallavolo, calcio, palestra, pallacanestro ecc.). Va bene anche la passeggiata a passo svelto per almeno 30 minuti. L’ideale sarebbe diversificare inserendo diverse discipline. Inoltre è bene sfruttare le occasioni che si presentano durante la giornata. Ad esempio prendiamo l’abitudine di evitare l’ascensore facendo le scale. Usiamo l’automobile solo se indispensabile. Andiamo a piedi o in bicicletta quando è possibile. La salute si costruisce poco per volta ogni giorno.