Alimenti funzionali. Sebbene già da anni si applichi il concetto degli alimenti funzionali, ultimamente le novità in proposito sono frequenti.
Cosa s’intende per alimenti funzionali? Sono quegli alimenti che, in qualche modo, per il loro contenuto, apportano beneficio alla salute e/o prevengono malattie. In questa ottica si va oltre alla vecchia concezione di dieta consistente nel calcolo di calorie e di rapporto di macronutrienti (es. diete ipocalorica, iperproteica, a zona, dissociata ecc). Con l’introduzione di questo concetto si considera l’alimento e l’eventuale “suo, proprio” apporto benefico nella nutrizione. Il nutrizionista ha uno strumento in più per la prevenzione di particolari patologie oltre al beneficio specifico della corretta nutrizione.
L’industria alimentare da anni mostra interesse verso questo argomento. Sia pure per motivi prevalentemente economici, è palese il privilegio di mercato per generi alimentari che vantano proprietà salutari. Per “garantire l’efficace funzionamento del mercato interno e al tempo stesso un elevato livello di tutela dei consumatori” la Comunità Europea ha emesso un provvedimento per regolare i cosidetti “Health Claims”, indicazioni sulla salute, riportate sulle etichette dei prodotti commerciali (REGOLAMENTO (CE) N. 1924/2006 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 20 dicembre 2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari).
Per arrivare alla pratica del nutrizionista, il giudizio sugli alimenti funzionali, affinché sia oggettivo, deve essere conseguente all’evidenza scientifica. Gli studi sperimentali sull’argomento, per dimostrare l’effettiva efficacia di questi cibi, si sono dimostrati difficoltosi, però quelli statistici osservazionali (metanalisi) hanno fornito in certi casi utili informazioni. Riporto un esempio sulla valutazione di insorgenza casi di infarto miocardico e consumo di pesce (non fritto). Con la metanalisi si possono valutare molti lavori simili riunendoli in una unica indagine che raccoglierebbe un campione molto ampio (decine di migliaia di casi). I risultati indicano una correlazione tra consumo di pesce e prevenzione dell’infarto miocardico, infatti gli eventi morbosi hanno minor incidenza (meno 10-20%) nei consumatori regolari (almeno una volta alla settimana) di pesce. Col consumo per 2 volte alla settimana si ha un ulteriore piccolo aumento di protezione, che poi rimane quasi inalterata anche in persone che mangiano pesci tutti i giorni.
I risultati della ricerca su svariati cibi hanno permesso di redigere delle liste di alimenti funzionali. Tuttavia l’argomento è ancora in divenire e pertanto le informazioni sono ancora in attesa di completa definizione. Qui di seguito riporto qualche esempio di tali alimenti:
- pesce
- vegetali (frutta e ortaggi, legumi, cereali ecc)
- latticini magri e yogurt
- carni “bianche”
- cibi integrali (riso, farine, pasta, pane, ecc.)
- cacao, caffè, the verde
- vino
- acqua
Alcune condizioni sull’utilizzo di questi alimenti sono palesi, il vino rosso che contiene resveratrolo, perché componente della buccia dell’uva, va bene fino a uno o due bicchieri al giorno, in dosi maggiori provoca i noti effetti negativi. Gli yogurt funzionali sono quelli magri senza zucchero aggiunto, essi contribuiscono a integrare e mantenere la flora batterica intestinale. Il trio degli alimenti nervini, cacao, caffé, the verde, deve essere utilizzato con ragionevole parsimonia.
Epigallocatechinagallato (the verde), resveratrolo (uva rossa), omega3 (semi oleosi, pesce, noci ecc.), licopene (pomodori), prebiotici e probiotici (yogurt) sono solo alcune delle sostanze benefiche dei cibi in argomento. Hanno qualità adiuvanti la vita cellulare con azione antiossidante contro i radicali liberi, per cui si sono guadagnati l’appellativo di sostanze anti-age (anti-invecchiamento cellulare).
Anche la normativa, sia nazionale che internazionale, deve intervenire per regolarizzare il modo di rappresentare i prodotti commerciali coi relativi meriti salutistici supportati dalle evidenze scientifiche.
Concludendo ritengo che l’inserimento degli alimenti funzionali nella dieta giornaliera sia d’obbligo per il nutrizionista, che dovrà seguirne l’evoluzione attraverso le attuali e future rilevanze della scienza.
Parole chiave: nutrizionista, nutrizione, dieta, alimentazione, alimenti funzionali, functional foods.